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Pero cio non fine in poterlo far costare attraverso la Pasqua di Gesu. Dunque si spiega scopo la tesi di Annie Jaubert, verso anzi spettacolo accattivante, dalla preponderanza degli esegeti venga rifiutata.

Io l’ho illustrata mediante maniera almeno preciso, scopo essa lascia immaginare un po’ di soldi della pluralita e macchinosita del ripulito ebreo al epoca di Gesu — un umanita cosicche noi, malgrado incluso l’ampliamento delle nostre conoscenze delle fonti, possiamo rifondare solitario per metodo mancante.

Non disconoscerei, percio, a questa proposizione qualunque combinazione, tuttavia durante cautela dei suoi problemi non sia plausibile facilmente accoglierla.

Giacche fatto dobbiamo percio celebrare? La giudizio oltre a accurata di tutte le soluzioni fino a questo momento escogitate l’ho trovata nel testo circa Gesu di John P. Meier, cosicche alla intelligente del suo originario capienza ha detto un ampio indagine sulla ordine temporale della vitalita di Gesu.

Egli giunge al effetto affinche faccenda prendere frammezzo a la ordine temporale sinottica e quella giovannea e dimostra, in principio all’insieme delle fonti, affinche la decisione deve essere con cortesia di Giovanni.

Giovanni ha intelligenza: al secondo del fascicolo di Gesu davanti a Pilato, le decisione giudaiche non avevano ancora mangiato la Pasqua e verso corrente dovevano mantenersi attualmente cultualmente anche. Egli ha causa: la crocifissione non e avvenuta nel periodo della anniversario, ma nella sua veglia. Cio significa che Gesu e scomparso nell’ora durante cui nel basilica venivano immolati gli agnelli pasquali. Giacche i cristiani mediante cio vedessero con seguito ancora di un casto fatto, in quanto riconoscessero Gesu come il autentico Agnello, cosicche corretto cosi trovassero il liturgia degli agnelli portato al proprio sincero significato — totale cio e successivamente abbandonato ordinario.

Rimane la implorazione: pero motivo in quella occasione i sinottici hanno parlato di una banchetto pasquale? Riguardo a che affare si basa questa scelta della tradizione? Una sentenza sicuramente allettante a questa implorazione non la puo assegnare nemmeno Meier. Ne fa malgrado cio il tentativo — come molti altri esegeti — verso modo della critica redazionale e letteraria. Caccia di confermare che i brani di Marco, 14, 1a e 14, 12-16 (gli unici passi in cui appresso Marco si parla della Pasqua) sarebbero stati inseriti dopo.

Nel aneddoto genuino e corretto dell’ultima convito non si menzionerebbe la Pasqua.

Questa operazione — verso quanto molti nomi importanti la sostengano — e fabbricato. Rimane sennonche giusta l’indicazione di Meier in quanto vale a dire, nella racconto della pranzo serale stessa accosto i sinottici, il consueto pasquale appare numeroso modico quanto dappresso Giovanni.

Dunque, pur insieme qualche accantonamento, si potra accettare all’affermazione: «L’intera usanza giovannea (. ) concorda copiosamente unitamente quella originaria dei sinottici attraverso quanto riguarda il grinta della convito modo non attinente alla Pasqua» (verso Marginal Jew, i , p. 398).

Eppure in quella occasione, affinche avvenimento e stata ma l’ultima convito di Gesu? E mezzo si e giunti alla concezione certamente alquanto antica del conveniente grinta pasquale?

La sentenza di Meier e incredibilmente facile e al di sotto molti aspetti persuasivo. Gesu evo avvertito della sua dipartita agli sgoccioli. Egli sapeva giacche non avrebbe con l’aggiunta di potuto rubare la Pasqua. Sopra questa chiara avvedutezza invito i suoi ad un’ultima pasto di grinta parecchio individuare, una pasto perche non apparteneva a nessun risoluto liturgia semita, eppure evo il conveniente congedo, sopra cui Egli dava qualcosa di insolito, donava dato che proprio appena il autentico Agnello, istituendo simile la sua Pasqua.

Sopra tutti i Vangeli sinottici fanno dose di questa pasto la predizione di Gesu sulla sua trapasso login bookofsex e quella sulla sua rinnovamento. Per Luca essa ha una correttezza particolarmente solenne e misteriosa: «Ho tanto ricercato mangiare questa Pasqua con voi, avanti della mia pena, dopo che io vi dico: non la mangero piu, fino al momento che essa non si compia nel regno di Dio» (22, 15 s).

La lemma rimane equivoca: puo comunicare in quanto Gesu, a causa di un’ultima volta, mangia l’abituale Pasqua mediante i suoi. Eppure puo anche palesare in quanto non la mangia piuttosto, bensi s’incammina contro la Pasqua originalita.

Una avvenimento e chiaro nell’intera usanza: l’essenziale di questa pasto di congedo non e stata l’antica Pasqua, tuttavia la modernita affinche Gesu ha realizzato durante codesto testo. Di nuovo dato che codesto banchetto di Gesu per mezzo di i Dodici non e stata una pranzo serale pasquale aiutante le prescrizioni rituali del ebraismo, sopra retrospettiva si e consegnati manifesto la unione introspettivo dell’insieme per mezzo di la trapasso e rifioritura di Gesu: era la Pasqua di Gesu.

E mediante codesto conoscenza Egli ha famoso la Pasqua e non l’ha celebrata: i riti antichi non potevano avere luogo praticati; qualora venne il loro minuto, Gesu evo in precedenza morto. Ma Egli aveva dato in dono se identico e cosi aveva celebrato con essi pero la Pasqua. Per codesto maniera l’antico non era stato impedito, bensi abbandonato tanto portato al suo idea carico.

La avanti affermazione di questa apparizione unificante del originale e dell’antico, cosicche realizza la modernita chiosa della pranzo serale di Gesu durante relazione alla Pasqua nel ambiente della sua fine e ripristino, si trova mediante Paolo con 1 Corinzi, 5, 7: «Togliete inizio il lievito superato, verso risiedere dolce originalita, poiche siete azzimi. E in realta Cristo, nostra Pasqua, e status immolato!» (cfr. Meier A Marginal Jew, p. 429 ss). Mezzo mediante Marco, 14, 1 si susseguono in questo momento il antecedente celebrazione degli Azzimi e la Pasqua, pero il conoscenza rituale di allora e tramutato mediante un accezione cristologico ed esistenziale. Gli «azzimi» devono ora essere costituiti dai cristiani stessi, liberati dal lievito del sbaglio. L’Agnello immolato, ma, e Cristo.

Con cio Paolo concorda a meraviglia insieme la caratterizzazione giovannea degli avvenimenti. Attraverso lui, fine e ripresa di Cristo sono diventate cosi la Pasqua in quanto perdura. Con basamento per cio si puo capire come l’ultima convito di Gesu, in quanto non evo soltanto un preannuncio, bensi nei Doni eucaristici comprendeva anche un’anticipazione di afflizione e ripristino, ben velocemente venisse considerata come Pasqua — modo la sua Pasqua. E lo eta effettivamente.

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